Il diario del musicista: lo strumento più semplice (e più potente) per crescere davvero
C’è un gesto semplice che può trasformare in profondità il modo in cui studi e il modo in cui suoni:
tenere un diario del musicista.
Non parlo di un diario perfetto, elegante o fatto per essere mostrato.
Parlo di un diario di bordo musicale vissuto, scritto con sincerità, dove metti nero su bianco ciò che succede davvero: il tuo studio, la tua mente, le tue emozioni, ciò che funziona e ciò che ancora ti blocca.
Io stessa l’ho fatto per anni.
E lo faccio tutt’ora.
Ho diversi diari di pratica: alcuni pieni di esercizi e numeri, altri di riflessioni profonde, altri ancora di intuizioni nate mentre suonavo o subito dopo.
Questo non è un dettaglio.
È stato uno degli strumenti più importanti della mia crescita musicale e personale.
📸 Le mie pagine di diario
Uno dei miei primi diari di bordo
Mi emoziona ancora sfogliarlo dopo così tanti anni..
Due pagine casuali di un diario di qualche decennio fà
Iniziavo a fare i primi passi nel mondo dell’improvvisazione senza tralasciare l’aspetto mentale e la qualità dello studio.
1. Il diario del musicista ti obbliga alla verità (senza giudizio)
Quando scrivi, non puoi raccontartela.
Il diario di bordo musicale ti mostra esattamente dove sei:
se stai migliorando
se ti stai perdendo
se ti stai ripetendo
se stai crescendo più di quanto credi
Molti adulti vivono la musica con un senso di “non basta mai”.
Percepisco spesso questa sensazione nelle lezioni:
“Studio ma non vedo risultati… forse non sono portato.”
Il diario smonta questa bugia.
Ti restituisce la tua verità, e ti fa vedere progressi che la mente tende a dimenticare.
2. Il diario ti fa capire come studi, non solo quanto
Scrivere non serve a riempire pagine: serve a osservarti.
In poche righe puoi segnare:
cosa hai studiato
cosa ti ha messo in difficoltà
cosa ha funzionato
come ti sentivi mentre suonavi
Questa parte è fondamentale.
È qui che entra il coaching: inizi a leggere la tua mente, a riconoscere gli schemi che ti frenano e quelli che ti aiutano.
Il diario del musicista diventa così un metodo di studio per adulti più consapevole.
3. Nei giorni difficili, il diario ti salva davvero
A volte la vita pesa: lavoro, stanchezza, famiglia, mille pensieri.
E la musica sembra lontana.
Ma quando apri il diario…
vedi chi eri un mese fa.
E ti accorgi che stai andando avanti molto più di quello che percepisci.
Il diario diventa un promemoria potente:
del tuo coraggio
della tua costanza
dei tuoi progressi invisibili
della strada che hai già fatto
È motivazione vera, non quella “da frasi fatte”.
4. Il diario crea un ponte tra tecnica, mente e vita
Questa è la parte più profonda.
Non puoi separare il musicista dalla persona.
Come dormi, come ti senti, come ti parli, cosa stai vivendo…
tutto arriva nel suono.
Scrivere ti permette di ascoltarti meglio, di conoscerti, di accoglierti.
Ed è qui che la musica cambia davvero.
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Melodie di Trasformazione
Il mio primo libro dove parlo del legame fra musica, emozioni e crescita personale.
5. Come iniziare un diario del musicista (step-by-step)
Scegli un quaderno semplice che ti piace, niente di troppo “prezioso”.
Decidi quando scrivere: dopo lo studio, anche solo 3 minuti.
Segna cosa hai studiato senza giudicarti.
Descrivi come stavi: energia, emozioni, difficoltà.
Annota una sola intuizione, anche minuscola.
Chiudi con un micro-obiettivo per la prossima sessione.
È tutto.
Bastano poche righe, ma vere.
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FAQ – Domande comuni sul diario del musicista
1. Quanto devo scrivere?
Poche righe. Non serve riempire pagine. Serve sincerità.
2. Devo scrivere ogni giorno?
No. Anche 2–3 volte a settimana cambia già tutto.
3. È utile anche se sono principiante?
Sì. Anzi, è ancora più potente: costruisci consapevolezza fin da subito.
4. Conta più la tecnica o il mindset?
Servono entrambi.
Il diario unisce le due cose e ti fa crescere in modo equilibrato.
Conclusione
Se ti senti bloccato, stanco, incostante…
il diario del musicista è uno degli strumenti più semplici ma più trasformativi che puoi introdurre.
Non è un compito, non è un obbligo.
È un modo per guardarti con onestà, per vedere i tuoi progressi e per costruire una relazione più matura con te stesso e con il tuo strumento.
Un quaderno, una penna, e cinque minuti di verità.
A volte basta quello per cambiare il tuo suono, la tua motivazione e il tuo cammino.